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Michela Cocchi all’ONU (passando anche per IM)

Di 25/06/2010Marzo 15th, 2023No Comments

Presiede la Commissione Business and Human Rights in seno all’UIA-Union Internationale des Avocats e dal 2009 aderisce al Global Compact delle Nazioni Unite. È in questa veste che l’avvocato bolognese Michela Cocchi prenderà parte al Leaders Summit del Global Compact delle Nazioni Unite che, presieduto dal Segretario Generale Ban Ki-Moon, si terrà a New York i prossimi 24 e 25 giugno.

“Gli avvocati hanno potere. – spiega l’avvocato Cocchi – Potere di sfidare l’ingiustizia, di cambiare la società, di aiutare coloro che hanno bisogno di aiuto, di contribuire a rendere migliore una comunità. Di correggere ciò che è sbagliato e di assicurare che non accada ancora.”

Michela Cocchi ha scelto di usare il potere proprio della professione legale per sviluppare consapevolezza sul tema dei diritti umani e promuoverne il rispetto, concentrandosi sul supporto ai Principi del Global Compact delle Nazioni Unite.
Assistendo imprese private, organizzazioni, istituzioni e comunità nel mondo, lo studio dell’avvocato Cocchi fornisce il suo supporto a pratiche e strategie positive, focalizzando l’attenzione su aspetti chiave in tema di diritti umani e contribuendo a formare consenso attorno alle migliori pratiche d’impresa, sia nel mondo del business, sia nella comunità civile: una straordinaria opportunità di influenzare e aiutare ad aprire una discussione globale su responsabilità d’impresa e diritti umani.

Di particolare interesse è l’azione di promozione delle tecniche e degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie (ADR) nell’ambito della cultura d’impresa e industriale. L’ADR si rivela un approccio promettente al fine di condurre tempestivamente ed efficacemente un conflitto, specificamente nell’area Business and Human Rights e, in particolare, tra imprese e comunità.
Due sono i principi fondamentali: da un lato, la responsabilità, in capo all’impresa, di rispettare i diritti umani, che significa gestione del rischio del danno da loro violazione e, dall’altro lato, il maggiore accesso, da parte delle vittime, a rimedi efficaci.

Dall’esperienza di questi anni nel campo Business and Human Rights, è maturata nell’avvocato Cocchi la consapevolezza della necessità di rompere con quella che da alcuni è detta la “Tirannia dell’O” e abbracciare il “Genio dell’E”.
“Spesso le persone tendono a credere che determinati interessi siano alternativi (“o” A, “o” B) e che quindi non possano coesistere. L’esercizio quotidiano della pratica forense dimostra, invece, che l’abilità sta proprio nel coniugare due estremi in modo tale da farli funzionare. Sicuramente difficile – conclude Michela Cocchi – ma il nostro business si occupa di tutelare e migliorare la vita umana e tutte le nostre azioni devono essere misurate con il nostro successo nel raggiungere questo obiettivo.”

(Per saperne di più sull’attività di Michela Cocchi date un occhio alla sua intervista su Imprenditori cliccando qui oppure alla sua rubrica cliccando qui).